14-10-2020, 01:20 PM
TEMPERIA & EMERIANI
La Citta'
Situata sulla costa sud-ovest di Landmar sorge "La Perla del Sud" , cosi' viene chiamata la citta' di Temperia, da chiunque la visiti almeno una volta nella vita.
Nacque da un piccolo villaggio di pescatori e artigiani, finanziata e portata alla luce dal primo Re eliantiriano Krono.
Ricostruita dalle ceneri della vecchia citta', caduta per mano di forze oscure, la "nuova" Temperia ritrova nuovo splendore come una fenice del deserto, luogo al quale e' fortemente legata per via della densa popolazione, in gran parte emeriana proveniente dall'oasi del deserto, Sheer'El'Elrhaz e dall'unione di popoli provenienti dalle piccole casate del sud come Ashar-Asid ed il Bastione del Cinghiale Bianco, riunitesi sotto un'unica bandiera, ma libera di accogliere nuovi cittadini stranieri e razze di ogni genere (o quasi).
Si presenta in una forma quasi ovale, attraversata un fiume e costruita interamente in splendente marmo bianco e granito, rendendola luminosa e piena di colori, risaltati dalle luci del caldo sole del sud.
Tra le strette vie si possono apprezzare botteghe, grossi tendoni e numerose bancarelle adobbati con coloratissime insegne e striscioni, incensi profumati e fumi di narghile' si espandono nell'aria piuttosto comunemente.
Proprio da queste antiche tribu' emeriane derivano le poche, semplici ma ferree leggi della citta'.
Gli Emeriani
In origine si credeva venissero da un lontano continente chiamato Emer, poi, esploratori ed eroi scoprirono la verita', riportata nei posti piu' remoti della terra evincendo che gli emeriani hanno sempre vissuto nell'estremo sud dell'isola di Landmar.
La vita perennemente esposta al rovente sole del deserto ha reso molto scura la pelle di queste popolazioni, bronzea ed in alcuni casi anche nera.
Dal carattere pacato e solare, ritengono che l'ospitalita' sia sacra, ma non e' cosi' semplice farsi amico un emeriano, essi sono estremamente territoriali, aprono la propria casa, condividedono tutto e trattano un ospite come un fratello, ma sarebbero allo stesso modo permalosi e estremamente vendicativi se venissero ingannati o se qualcuno si approfittasse della loro ospitalità.
Alla base della filosofia degli emeriani vi è l’onore, non si agisce contro onore o senza di questo, si considerano tutti fratelli, e da questo ne consegue che non penserebbero mai di rubarsi o tradirsi a vicenda.
Il codice etico emeriano è molto duro, tuttavia tutti hanno sempre diritto di parola, e nelle decisioni più gravi i Qad (giudici) ed il Re (o i reggenti) tendono ad ascoltare la votazione del popolo.
Ogni persona ha spazio per sviluppare le proprie abilità, ma non ne esistono di estremamente ignoranti, infanti anche i soldati o gli artigiani vengono istruiti a leggere e scrivere ed imparare e tramandare le tradizioni.
Usi e Costumi
Fortemente legati alle proprie tradizioni, che vengono tramandate dagli Abhmar(gli "anziani"), che rappresentano l'essenza della cultura.
Il saluto emeriano consiste nel portare le punte delle dita di una mano a toccare in ordine, fronte, bocca e cuore.
Amano sedere su cuscini e tappeti e usano vestire con coloratissimi indumenti tipici, quali turbanti, fusciacche, e lunghe tuniche arabescate. I guerrieri invece prediliggono le famose armi arcuate tipiche, orgoglio dei mastri fabbri, quali scimitarre, spade o pugnali ricurvi.
E' piuttosto usuale vederli cavalcare alti dromedari e cammelli piuttosto che cavalli.
Religione
Un emeriano e' devoto al Dio Kehim e non sente altro Dio come proprio, ma rispetta gli altri come tali. Sentono il bisogno di prodigarsi in lunghe preghiere, solitamente a mezzogiorno o a mezzanotte, e spesso in gruppo.
Inoltre ritengono sia fondamentale la meditazione, chiamato "Il silenzio della mente", alla ricerca dell'equilibrio piu' totale tra mente e corpo...
LINGUA
Gli emeriani, come cosi' la popolazione di Temperia, sono soliti esprimersi usando termini della loro antica lingua:
Vediamo alcuni termini principali della lingua emeriana:
1 Decina - Jiar,
7 decine - Siarah (7 jiari),
A presto - W'ermasmy,
Acqua - Akah
Amore - Mwah
Anche a te - W'esh,
Animale - Zohar
Anziano - Abhmar,
Arrivederci - W'ermas,
Buon - Er,
Buongiorno - Er Abjiar,
Buona sera - Er Ubjiar,
Buona notte - Erah Niarah,
Cibo - Jyd
Cuore - Lisar
Deserto - Shehlim
Emeriano - Sherhmar,
Elfo - Ashmar,
Forte - Ercam
Fratello - Arjabar
Giudice - Qad,
Nano - Azhmar,
Nemico - Beqer
Oasi - Kezah
Orco - Arhmar.
Popolo delle sabbie - Ablerajab n'shah
Popolo - Ablerajab
Re - Nakb,
Regina - Nakbah,
Salute a te - Erwyr-Esh,
Salute a voi - Erwyr-Eshi,
Signore - Erhmar,
Signora - Erhmarah,
Viaggio - Mas
Il nome di un emeriano è composto sempre come <Nome> N’ <Nome del padre>.
N’ <Nome del padre> vuol dire Figlio di. In Emer è questo che ci identifica.
Spesso, invece, si usa il nome dell’animale che rappresenta un membro del sud, per cui avremo ad esempio ’ lo scorpione del deserto’
Importante è ricordare che il femminile di una parola in emeriano si fa aggiungendo ah in fondo alle parole. Nakb e Nakbah, mentre il prurale si fa semplicemente aggiungendo una i alla fine della parola. Esempio Qad e Qadi.
La Citta'
Situata sulla costa sud-ovest di Landmar sorge "La Perla del Sud" , cosi' viene chiamata la citta' di Temperia, da chiunque la visiti almeno una volta nella vita.
Nacque da un piccolo villaggio di pescatori e artigiani, finanziata e portata alla luce dal primo Re eliantiriano Krono.
Ricostruita dalle ceneri della vecchia citta', caduta per mano di forze oscure, la "nuova" Temperia ritrova nuovo splendore come una fenice del deserto, luogo al quale e' fortemente legata per via della densa popolazione, in gran parte emeriana proveniente dall'oasi del deserto, Sheer'El'Elrhaz e dall'unione di popoli provenienti dalle piccole casate del sud come Ashar-Asid ed il Bastione del Cinghiale Bianco, riunitesi sotto un'unica bandiera, ma libera di accogliere nuovi cittadini stranieri e razze di ogni genere (o quasi).
Si presenta in una forma quasi ovale, attraversata un fiume e costruita interamente in splendente marmo bianco e granito, rendendola luminosa e piena di colori, risaltati dalle luci del caldo sole del sud.
Tra le strette vie si possono apprezzare botteghe, grossi tendoni e numerose bancarelle adobbati con coloratissime insegne e striscioni, incensi profumati e fumi di narghile' si espandono nell'aria piuttosto comunemente.
Proprio da queste antiche tribu' emeriane derivano le poche, semplici ma ferree leggi della citta'.
Gli Emeriani
In origine si credeva venissero da un lontano continente chiamato Emer, poi, esploratori ed eroi scoprirono la verita', riportata nei posti piu' remoti della terra evincendo che gli emeriani hanno sempre vissuto nell'estremo sud dell'isola di Landmar.
La vita perennemente esposta al rovente sole del deserto ha reso molto scura la pelle di queste popolazioni, bronzea ed in alcuni casi anche nera.
Dal carattere pacato e solare, ritengono che l'ospitalita' sia sacra, ma non e' cosi' semplice farsi amico un emeriano, essi sono estremamente territoriali, aprono la propria casa, condividedono tutto e trattano un ospite come un fratello, ma sarebbero allo stesso modo permalosi e estremamente vendicativi se venissero ingannati o se qualcuno si approfittasse della loro ospitalità.
Alla base della filosofia degli emeriani vi è l’onore, non si agisce contro onore o senza di questo, si considerano tutti fratelli, e da questo ne consegue che non penserebbero mai di rubarsi o tradirsi a vicenda.
Il codice etico emeriano è molto duro, tuttavia tutti hanno sempre diritto di parola, e nelle decisioni più gravi i Qad (giudici) ed il Re (o i reggenti) tendono ad ascoltare la votazione del popolo.
Ogni persona ha spazio per sviluppare le proprie abilità, ma non ne esistono di estremamente ignoranti, infanti anche i soldati o gli artigiani vengono istruiti a leggere e scrivere ed imparare e tramandare le tradizioni.
Usi e Costumi
Fortemente legati alle proprie tradizioni, che vengono tramandate dagli Abhmar(gli "anziani"), che rappresentano l'essenza della cultura.
Il saluto emeriano consiste nel portare le punte delle dita di una mano a toccare in ordine, fronte, bocca e cuore.
Amano sedere su cuscini e tappeti e usano vestire con coloratissimi indumenti tipici, quali turbanti, fusciacche, e lunghe tuniche arabescate. I guerrieri invece prediliggono le famose armi arcuate tipiche, orgoglio dei mastri fabbri, quali scimitarre, spade o pugnali ricurvi.
E' piuttosto usuale vederli cavalcare alti dromedari e cammelli piuttosto che cavalli.
Religione
Un emeriano e' devoto al Dio Kehim e non sente altro Dio come proprio, ma rispetta gli altri come tali. Sentono il bisogno di prodigarsi in lunghe preghiere, solitamente a mezzogiorno o a mezzanotte, e spesso in gruppo.
Inoltre ritengono sia fondamentale la meditazione, chiamato "Il silenzio della mente", alla ricerca dell'equilibrio piu' totale tra mente e corpo...
LINGUA
Gli emeriani, come cosi' la popolazione di Temperia, sono soliti esprimersi usando termini della loro antica lingua:
Vediamo alcuni termini principali della lingua emeriana:
1 Decina - Jiar,
7 decine - Siarah (7 jiari),
A presto - W'ermasmy,
Acqua - Akah
Amore - Mwah
Anche a te - W'esh,
Animale - Zohar
Anziano - Abhmar,
Arrivederci - W'ermas,
Buon - Er,
Buongiorno - Er Abjiar,
Buona sera - Er Ubjiar,
Buona notte - Erah Niarah,
Cibo - Jyd
Cuore - Lisar
Deserto - Shehlim
Emeriano - Sherhmar,
Elfo - Ashmar,
Forte - Ercam
Fratello - Arjabar
Giudice - Qad,
Nano - Azhmar,
Nemico - Beqer
Oasi - Kezah
Orco - Arhmar.
Popolo delle sabbie - Ablerajab n'shah
Popolo - Ablerajab
Re - Nakb,
Regina - Nakbah,
Salute a te - Erwyr-Esh,
Salute a voi - Erwyr-Eshi,
Signore - Erhmar,
Signora - Erhmarah,
Viaggio - Mas
Il nome di un emeriano è composto sempre come <Nome> N’ <Nome del padre>.
N’ <Nome del padre> vuol dire Figlio di. In Emer è questo che ci identifica.
Spesso, invece, si usa il nome dell’animale che rappresenta un membro del sud, per cui avremo ad esempio ’ lo scorpione del deserto’
Importante è ricordare che il femminile di una parola in emeriano si fa aggiungendo ah in fondo alle parole. Nakb e Nakbah, mentre il prurale si fa semplicemente aggiungendo una i alla fine della parola. Esempio Qad e Qadi.