17-06-2019, 03:26 PM
Scrivo il mio personale punto di vista relativamente agli eventi del 13 Giugno.
Esisteva una situazione in gioco orchestrata dallo staff, incasellata come una delle serie di avvenimenti da percorrere per arrivare potenzialmente a un risultato.
Quattro comunità si sono fatte avanti, due alleate tra loro e due indipendenti.
Queste comunità, per questioni on, hanno tra di loro delle relazioni che ne rendono inconfigurabile uno scenario di collaborazione; si è tutto svolto quindi esattamente come i pg hanno deciso in gioco che si sarebbe dovuto svolgere.
Sono state tagliati fuori giocatori? No. Tutti hanno interagito e per tutti c'è stato un risvolto. Anche la morte è un risvolto e ha conseguenze.
Ci sono state off delle informazioni che hanno snaturato gli eventi? Non lo so, so soltanto che, a meno di fughe di notizie in on, la presenza di alcuni pg in quel posto quella sera mi è sembrata piuttosto sospetta.
The Gate è un gioco in cui si creano comunità che rispecchiano la volontà dei relativi player di ruolare in contesti differenti, a volte proprio per il desiderio di staccarsi da altre comunità e mettersi in proprio. Questo fa si che forzarne la collaborazione in gioco soltanto perché siamo pochi fa in modo di forzare (sempre in gioco) il modo in cui la debbano pensare i pg che si trovano in contrasto con le suddette comunità, snaturandone il gioco e portando magari loro a non loggare e non godersela.
In conclusione: se alcune comunità in gioco si staccano (a volte a seguito anche di questioni off) state sicuri che la collaborazione universale porta più o meno lo stesso numero di giocatori alla fine, perché se è vero che si include una comunità, si auto-escludono tutti quei pg che non accettano il merge forzoso. Per mia personalissima opinione, di solito si perdono i pg che ci tengono particolarmente al proprio ruolo e alla coerenza dello stesso. Leggasi: i migliori giocatori di ruolo.
Esisteva una situazione in gioco orchestrata dallo staff, incasellata come una delle serie di avvenimenti da percorrere per arrivare potenzialmente a un risultato.
Quattro comunità si sono fatte avanti, due alleate tra loro e due indipendenti.
Queste comunità, per questioni on, hanno tra di loro delle relazioni che ne rendono inconfigurabile uno scenario di collaborazione; si è tutto svolto quindi esattamente come i pg hanno deciso in gioco che si sarebbe dovuto svolgere.
Sono state tagliati fuori giocatori? No. Tutti hanno interagito e per tutti c'è stato un risvolto. Anche la morte è un risvolto e ha conseguenze.
Ci sono state off delle informazioni che hanno snaturato gli eventi? Non lo so, so soltanto che, a meno di fughe di notizie in on, la presenza di alcuni pg in quel posto quella sera mi è sembrata piuttosto sospetta.
The Gate è un gioco in cui si creano comunità che rispecchiano la volontà dei relativi player di ruolare in contesti differenti, a volte proprio per il desiderio di staccarsi da altre comunità e mettersi in proprio. Questo fa si che forzarne la collaborazione in gioco soltanto perché siamo pochi fa in modo di forzare (sempre in gioco) il modo in cui la debbano pensare i pg che si trovano in contrasto con le suddette comunità, snaturandone il gioco e portando magari loro a non loggare e non godersela.
In conclusione: se alcune comunità in gioco si staccano (a volte a seguito anche di questioni off) state sicuri che la collaborazione universale porta più o meno lo stesso numero di giocatori alla fine, perché se è vero che si include una comunità, si auto-escludono tutti quei pg che non accettano il merge forzoso. Per mia personalissima opinione, di solito si perdono i pg che ci tengono particolarmente al proprio ruolo e alla coerenza dello stesso. Leggasi: i migliori giocatori di ruolo.
<t>Le skill sono come l'acqua per la pasta: se la guardi non bolle mai.</t>