12-10-2023, 06:54 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-10-2023, 06:55 PM da gaso.)
(04-10-2023, 09:17 PM)Kauul Ha scritto: Ciao a tutti,
scrivo questo post per proporre un cambiamento all'attuale gestione e taratura degli esili.
1) Esilio di un personaggio da una città
Attualmente l'esilio può avvenire in diversi modi, sia automatizzato da esilio meccanico rilevato e denunciato da un mob.
Un altro modo è quello di denunciare chi ha commesso un crimine, sempre in modalità automatica.
Si può anche esiliare un personaggio a seguito di un processo, con le dovute arringhe probatorie, difensive e accusatorie.
E' anche possibile esiliare intere comunità di gioco senza alcun apparente motivo da parte di un Capoclan. E' successo di recente e reputo sia stata una delle peggiori porcherie degli ultimi anni. Ma lasciamo stare quello che penso io che non conta poi molto.
Proposta: gli esili possono essere applicati solo a seguito di infrazioni rilevate da mob ( es: scassino e mi vede un mob ) oppure a fronte di processo gestito da qualche master. In questo modo si avrebbe totale imparzialità sugli eventi. Si eviterebbero quindi esili senza motivazioni ( es: Tizio in off è amico di Caio, esilio anche lui cosi sto tranquillo ). I capoclan non possono meccanicamente esiliare nessuno se non a fronte di un giudizio a processo.
In questo modo si eviteranno palesi abusi da parte di pessimi Capiclan, mascherati con dichiarazioni di guerra collettiva.... *Ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale*
2) Durata degli esili
Attualmente nella lista degli esiliati figurano personaggi che non loggano ormai da molto tempo o comunque come nel mio caso, mi porto sulla spalle un esilio per evidenti crimini commessi tra il 2019 e 2020.
Il nostro gioco è basato su interazioni tra personaggi; l'esilio è il nemico numero uno per un Mud.
Proposta: Durata definita degli esili.
Quello che si potrebbe valutare è una durata minima e massima degli esili, in funzione della gravità del reato e della reiterazione.
Esempio: Kauul ruba 1 corona dalla tasca della Moglie di Kauul
Kauul viene esiliato da Casa di Kauul per 1 anno di gioco ( Magari!!!)
Kauul ruba 100 corone dalla tasca della Moglie di Kauul
Kauul viene esiliato da Casa di Kauul per 3 anni di gioco ( Magari!!! Sarebbe un sogno liberarmi di quella baldracca!)
Kauul è recidivo, aggravante, pena moltiplicata X 2
In questo modo gli esili, gestiti come durata dallo staff con giocata di animazione del Giudice Cittadino, avranno una scadenza.
Non ha senso sia a livello morale che costituzionale, vietare ad un personaggio di interagire in un gioco freetoplay, di non poter piu' interagire a tempo indeterminato con altri personaggi.
Come nella realtà, alcune pene sono a tempo determinato, altre a tempo indeterminato, ma non tutte!
3) Esili per guerriglia
Ho guardato su internet le battaglie storiche piu' lunghe mai combattute. Sapete che alcune guerre in atto su Landmar stanno durando circa 23 volte piu' della Seconda Guerra Mondiale? Che senso ha dichiarare guerra ad una città e non gestirla? Lasciare la faida al caso e come va va?
Proposta: La guerra dovrebbe durare al massimo 5 anni di gioco. Alla fine se non c'e' un vincitore, decade a scadenza.
Una guerra termina dopo una finestra temporale definita a priori e porta con se la cancellazione di tutti gli esili correlati.
Abbiamo esili in città ancora della Seconda Era che dureranno, senza una "mano" dall'alto, all'infinito.
A mio modo di vedere con questa tipologia di gestione avremo:
- Meno abusi da parte del Capoclan di turno
- Maggiore interazione tra personaggi
- Bilanciamento delle pene, gestite da un entità super partes
- Moltissimi spunti di gioco evil/devil ( Esempio :"Soldato, domani termina l'esilio a Kauul, potrà tornare a "dar fastidio" in città. Incrementa le ronde! Non facciamoci fregare da quel balordo! )
- Nuovi stimoli per molti giocatori
Grazie dell'attenzione
Firmato:
Kauul il Re delle Fogne di Aral
mi piace
anche se ci deve essere sempre la possibilità di un esilio a vitia, il discorso è che bisogna avere buon senso in tutto quello che si fa